martedì 4 gennaio 2011

Fenomelale



Era da tempo che volevo scrivere un post sull'AJ e il clamoroso ritorno del mio vicino di casa Dan Peterson me ne regala l'occasione. Sono ancora incredulo.
L'entusiasmo da amarcord e da ritorno ai tempi mitici è tanto, soprattutto per chi come me, negli anni ottanta già aveva l'età per tifare e seguire il basket ed è da sempre legato a questa splendida maglia.

Andando oltre il cuore e le emozioni dico che le perplessità su Dan sono ovvie e vanno di pari passo con il clamore della notizia.
Ventitre anni da pensionato si faranno sentire e non tanto per le questioni tecniche che sono cambiate nel gioco del basket rispetto al "suo" basket (pick&roll, utilizzo esagerato del tiro da tre, niente più arresto e tiro dalla media, estrema fisicità in difesa), ma quanto per le questioni umane, psicologiche e attitudinali che dovrebbero essere il punto forte dell'uomo di Evanston, non per niente laureato in psicologia.

E se è vero che potrà dare la scossa ( e che la squadra non seguiva più Bucchi un po' come l'inter con Benitez) è anche vero che la sua forza nella mitica Olimpia era stata cementare un vero gruppo che passava le serate al "torchietto, erano amici e formavano un gruppo vero. Giocatori che erano rimasti anni e anni nella stessa squadra passando, con e grazie a Dan, dalle sconfitte alle vittorie.
Ora il basket è cambiato, come il mondo, ed è molto più frenetico e meno romantico. E noi con il "Falco" ne abbiamo esempio concreto in squadra. Sta qui un anno se ne va, torna dopo anni che è in Italia non parla o finge di non parlare una parola in Italiano. Insomma un ambiente di mercenari nel senso buono ovviamente del termine. Ecco perchè scrivevo che il punto di forza di Dan potrebbe rivelarsi la debolezza nel caso che questo mondo così cambiato sia poco recettivo umanamente ai messaggi del mitico coach.

Del resto quasi tutti i nostri giocatori erano bimbetti quando Peterson si è seduto l'ultima volta sulla panchina.
Insomma i Finnley, i Jaaber, I Maciulis non lo conoscono nemmeno, riuscirà a trasmettergli quell'entusiasmo e quella scossa che ha già trasmesso a tifosi e media?

Un risultato Dan lo ha già ottenuto. Quando mai in vita vostra avete visto tv, internet, quotidiani, perfino i tg in prima serata, parlare di basket in modo così possente? Mai.

Il clamore è andato perfino oltre le aspettative, ora finalmente spero inj una scossa ad una squadra che anche quest'anno si stava adagiando su di un trend preoccupante.
E questo giustamente alla società ed ai tifosi non va più bene. Arrivare in finale si, ma come?
E' questo che Bucchi ha pagato. Non voglio parlare delle cause e dei problemi tecnici della squadra. Potrei davvero scrivere un libro.

Mi limito ad ossservare che pur con due finali consecutive mr Bucchi non era mai riuscito a farsi amare dal pubblico, non aveva mai regalato un gioco convincente, anzi aveva sempre lasciato l'impressione che anche le scelte (o le non scelte vedi il disastro nel aver confermato Rottavicius, pardon Petravuicius anche in questa stagione) avessero sempre lui come colpevole avendo mano libera sul mercato.

Quando poi quest'anno il mercato è stato soddisfacente dal punto di vista dello sforzo economico, ma segnato dal solito errore Bucchiano di non avere un play ragionatore vero, ecco che le responsabilità esplodono.
Del resto la sqadra c'è, con un ritocco o due magari. E con un manico diverso. E' questo che, giustamente, il Presidente Proli ha voluto evitare.
Che ci si avvitasse sul solito tran tran arrivando magari anche secondi in regoular season e poi in finale, ma senza mai convincere. Milano deve cambiare marcia per farsi amare.

I fatti di queste ultime settimane si sommano agli ultimi due anni, sembra paradossale considerando che è venuto il risultato massimo, è chiaro che brutta eliminazione in un Eurolega che era iniziata con il piede giusto pur in un girone difficile, ma in cui eravamo messi bene fino a due partite dal termine e un atteggiamento vergognoso di alcuni giocatori nelle ultime prestazioni hanno fatto percepire a tutti che Bucchi avesse perso il controllo della situazione, che forse alcuni non lo seguissero più. Non ne capisco il motivo visto che tutto era filato liscio fino a tre settimane fa, considerando anche i tre gravi infortuni, però è chiaro che qualcosa è accaduto, un po' come Benirtez con L'inter e una scelta andava presa.

E' stata presa. Dan.
Da domani si apre, speriamo, una nuova vecchia pagina di storia dell'Olimpia.

VAN

1 commento:

ziu bello ha detto...

Scrivo ora perchè non voglio che l'esordio - comunque vada - mi condizioni in alcun modo.

Condivido con te al 100% l'effetto emozionale che questa decisione sta provocando in me: ricordo perfettamente i miei incontri con Dan al Bar Lido quando andavo a prendere i biglietti del Billy....un grandissimo dentro e fuori!

Sono anche perfettamente d'accordo sul fatto che sia una scommessa azzardata vista l'assenza dai campi, anche se l'uomo è lucidissimo e totalmente integro.

Godibilissime le sue cronache in tv: un mesetto fa ho visto una sua intervista a Recalcati in cui quest'ultimo si stupiva di come il vecchio Dan ricordasse come fosse ieri formazioni, risultati ed episodi dei suoi primi anni in Italia.

Consiglio a tutti di andarsi a vedere sulla gazza l'intervista di oggi al coach.

Insomma, una mossa che mi auguro si riveli azzeccata e comunque quanto mai necessaria per il gruppo.

C'mon feeenomenale Dan!