Leonardo se ne va. Ne sono felice.
No, non sono impazzito, non ho cambiato idea su tutto quello che hanno rappresentato gli ultimi 12 mesi rossoneri.
Ringrazio ancora Leo per quello che ha fatto da allenatore esordiente, portandoci al terzo posto che era il massimo possibile con questa penosa rosa, e negli anni scorsi da dirigente, portandoci gli unici tre grandi giocatori arrivati a vestire la nostra casacca negli ultimi tempi.
Perdiamo un allenatore tutto da costruire e svogliato, un ottimo dirigente, una persona intelligente e carismatica, sicuramente sopra la media del popolo calciofilo italico.
Devo però fare un appunto. Proprio perchè lo considero sopra la media avrei gradito una conferenza stampa più ficcante e meno ipocrituccia.
Il suo addio era comunque inevitabile e giusto.
Inevitabile perchè in fondo già tutto deciso all'inizio di questo rapporto. Leo ha accettato di sedere sulla panchina chiaramente titubante, quasi costretto dalla nullafacenza dirigenziale dello scorso anno, e ancora oggi sembra più intenzionato a percorrere temporaneamente altre strade. Probabilmente ha capito che, fuori dal Milan, non è ancora pronto per essere un ottimo allenatore, mentre è sicuramente già da tempo un ottimo manager.
In questi mesi sono poi arrivate le polemiche, buone ad alimentare i quotidiani e le bocche di chi vuole sempre dividersi in fazioni e cerca sempre colpevoli ovunque pur di non additare mai troppo a lungo l'Arcorman.
Ma queste polemiche sono state il corollario ad una decisione scontata e già presa da tempo, a mio avviso ovviamente.
Inoltre ero sicuro che Leonardo non avrebbe mai cambiato idea. La società non ci giurerei.
Non per eccessiva rettitudine morale, non parliamo di cose fuori luogo.
Ma per giusta furbizia Leonardo non poteva cascarci..
Ve lo immaginate se al Milan tutti avessero cambiato idea propinandoci il Leo anche per la prossima stagione? Sarebbe stato l'alibi perfetto per l'illuminata presidenza per non fare mercato, lasciando ad un allenatore comunque sfiduciato - cosa ben risaputa in spogliatoio dai senatori - la stessa squadra più vecchia di un anno e stesse polemiche e poi quando tutto sarebbe logicamente crollato con il calare dell'autunno, silurare il Leonardo con il consenso della folla inferocita. Si sarebbe perso un anno in termini sportivi, ma soprattutto di spese dirigenziali e di volontà rifondative, senza assumersi la responsabilità e anzi riversando tutte le colpe all'allenatore tenuto contro voglia causa onda popolare.
Troppo comodo signor B.
Innanzi tutto da oggi anche io mi ritengo sollevato dal non dover più discutere sulle capacità di questo allenatore o le sue presunte colpe e connivenze per gli ultimi mercati. Discorsi questi stucchevoli e ultimo baluardo di chi fatica a centrare il bersaglio fingendo di non voler vedere chi è il primo colpevole di questa situazione.
Inoltre ad oggi le chiacchere stanno a zero. Vedremo se ci sarà un minimo di voglia nel rifondare la squadra, creando un Milan non dico vincente, ma almeno serio, in modo da non prendere per il culo i tifosi veri che capiscono di calcio.
Quindi le regole sono tre e semplici.
1) Se giovani devono essere, giovani siano.
Via subito le sette o otto cariatidi ormai a pieno titolo ex atleti ed ex giocatori. Peccato che solo a tre di queste scada subito il contratto e una di queste tre rimarra sicuramente perchè deve battere i record di gol in coppa (tipici discorsi e obbiettivi autoreferenziali da Milan che sarebbe meglio cancellare per sempre). Se va bene se ne andranno in due. Tutti gli altri sono sotto contratto.
Di chi sarà la colpa? mah?
La sostanza è che tutti questi si godranno un altra stagione a Milanello perchè non hanno mercato e anche quando si trova per loro una fortunosa destinazione si permettono di rifiutare i trasferimenti e di imporre di fatto in tempi di austerità la linea di mercato.
Anche di questo ridicolo clima di chi sarà la colpa? Mah?
2) Se si vuole creare qualcosa di nuovo lo si crei con un allenatore vero e fresco (Allegri o Spalletti) e non con dei dipendenti messi li solo per dire si e poi prendersi le colpe quando tutto naufragherà. Già da questa scelta capiremo molte cose sul futuro.
3) Basta, una volta per tutte, con i discorsi retorici buoni per i gonzi, o gli asserviti, o i bambinetti. Basta con i ranking, i trofei, l'appeal, il Milan ai milanisti, i record statistici e vaccate simili. Ste cose andavano bene quando tutto andava bene. Ora si parla di rifondare tutto anche il linguaggio, il marketing, i messaggi.
Assecondando, e non si può aggirarli, questi tre punti si andrebbe sulla strada giusta e da me gradita. Appleudirei la dirigenza. Senza vincere nulla nei prossimi anni, ma sarebbe una strada seria e che riaccenderebbe le voglie di tifo.
Per mettere sul piatto questi tre punti non ci vogliono 100 milioni di euro, anzi si risparmierebbero dei soldi. Ci vorrebbe solo voglia, serietà e competenza.
Vedremo nel giro di queste settimane se sono qualità relegate al ruolo di pietoso e passato ricordo per questo povero Milan.
Ovviamente io, conoscendo i miei polli, sono mooooltooo pessimista.
VAN
11 commenti:
caro van, non mi riconosco nella tua definizione "le bocche di chi vuole sempre dividersi in fazioni e cerca sempre colpevoli ovunque pur di non additare mai troppo a lungo l'Arcorman"
fai un torto alla nostra conoscenza se pensi questo, anche perchè critiche al signor B e al signor G io non le ho mai risparmiate
forse è stato anche leonardo a creare "fazioni" e a istigare a cercar "colpevoli", accettando prima una cosa che non voleva accettare e che non farà più (MAI fare una cosa simile nella vita) e poi passando per la vittima sacrificale quando in realtà (e lo vedremo presto) i suoi nuovi impegni professionali sono stati da lui stesso già da parecchio tempo assunti
pur non rinnegando la stima che ho sempre avuto per la sua figura, oggi mi sento di dire che tu come altri continui ad idealizzarlo troppo;
anche tu lo hai scritto, seppur sinteticamente: "Proprio perchè lo considero sopra la media avrei gradito una conferenza stampa più ficcante e meno ipocrituccia."
infatti mai come ieri avrebbe potuto ergersi a vero uomo se avesse, senza assolutamente sbattere la porta, semplicemente elencato tutto ciò che tu stesso hai giustamente scritto nel tuo post, come in mille altri, ovvero ciò che non va in questo milan e che certamente lo ha indotto a scegliere, già da tempo, altre strade
ecco, questo sarebbe stato l'unico vero regalo che leonardo avrebbe potuto fare, ma non lo ha fatto, al nostro milan e a noi tifosi VERI
Ah ma guarda che che ho scritto chiaramente che credo (ovviamente è una mia ipotesi non suffragata da nulla) proprio che tutto fosse già chiaro dall'estate scorsa.
Infatti ci tengo a sottolineare (ed è questo che forse ci divide) che io non ho mai pensato e non l'h mai scritto, che Leo fosse il miglior allenatore del mondo,così come non ho mai avuto bisogno di paladini per suffragare le mie critiche che vanno avanti da anni alla dirigenza, così come non l'ho mai idealizzato affatto.
E continuo a pensare però che il colpevole della nostra situazione sia soprattutto uno e che questo uno ci "provi" sempre ha ciurlare nel manico scaricando su altri le responsabilità, riuscendoci spesso grazie a giornalisti compiacenti (parlo di milan) e a quelle "bocche" che ho citato.
Fino a che non sarà chiaro a tutti che è inutile cercare troppo quando i fili li tira una sola persona, sarà anche difficile organizzarsi in protese composte ma ferme per pretendere un Milan migliore e quei tre punti da me descritti.
Punti su cui credo chiunque capisce di calcio non può non essere concorde.
Tutto qui, mi scuso per eventuali frasi mal recepite o mal scritte.
Fai bene a non riconoscerti in questa mia definizione delle "bocche" perchè non pensavo assolutamente a te scrivendo il post (e sarebbe grave che io scivolassi in una caduta simile) infatti sei stato da sempre iper critico nei confronti della società, ma piuttosto a chi va ancora oggi allo stadio incurante di nulla ( tu stesso hai descritto un clima agghiacciante durante l'ultima partita) e ad una fetta consistente di tifo.
E' chiaro però, e lo permetterai, che sia sul recente "affaire" Leo che sullo scorso "affaire" Kaka, alla fine abbiamo posizioni un pochino differenti in quanto tu, in entrambi i casi, hai cercato e trovato ampie colpe nei confronti dei partenti, quando a mio avviso, la realtà e ben più vicina a uniche mosse e strategie societarie in entrambi i casi.
Dobbiamo smetterla di illuderci che le cose cambieranno. E' uno sforzo inutile e deprimente.
Prepariamoci ad un'altra estate di proclami gallianeschi, di campagne acquisti fatte di nulla, di allenatori tappettini.
Il padrone ha smesso di investire. Punto.
La politica dei giovani al massimo conduce ad un dignitoso 3-4 posto in campionato ed eliminazione precoce in Champions (quando la si fa).
Soluzioni io non ne ho anche perchè un Moratti rossonero non lo vedo.
Seguirò con curiosità il tentativo di azionariato popolare partito in questi giorni.
sui due affaire da te citati e sul prossimo affaire pato, io rifuggo l'idea che ci sia 1 cattivo e degli agnellini da lui sacrificati:
il buon kakà ogni anno batteva cassa dopo le numerose cene del padre con dirigenti di club di mezza europa
il bello e buon leo ha accettato una cosa che non voleva e non DOVEVA accettare, come parcheggio per avere un anno di visibilità da spendere per costruirsi il suo futuro in patria;
avesse almeno in questo anno davvero lanciato dei giovani come albertazzi, strasser, verdi etc invece di far giocare quando era alla canna del gas i soliti oddo, jankulowski, favalli, zambrotta ed aver caldeggiato l'arrivo del superbidonazzo compatriota mancini, evidentemente per aiutarlo a rimanere a milano (ricordiamoci che aveva rifiutato diversi trasferimenti quando era all'inter pur di non spostarsi)
ripeto ancora, un vero gesto di amore alla causa dei nostri colori, sarebbe stato ieri un discorso molto semplice, che persino van basten, rifugiandosi dietro la scusa della coviglia, ha fatto:
una cosa tipo "ringrazio tutti e tutto ma vado via perchè senza una nuova politica di investimenti mirati e un nuovo progetto tecnico, questa squadra non potrà tornare a vincere"...
invece si è nascosto come sempre dietro un muro di retorica e banalità
se per te questo è essere "una persona intelligente e carismatica, sicuramente sopra la media del popolo calciofilo italico"....
Si per me lo è.
Strano che quando ha osato ribellarsi a ripetuti insulti con un semplice "siamo incompatibili" è stato accusato di aver sputato nel piatto in cui ha mangiato per 14 anni e quando rilascia dichiarazioni composte e signorili viene accusato di non avere le palle e di essere complice di ogni nefandezza.
Come Pancellotti, come il prossimo che verrà....che matti questi allenatori del Milan.
Persino i tifosi del Milan, gli ingrati, cominciano a mangiare la foglia e essere stufi di Berlusconi e delle sue vane chiacchiere, ora puntate contro l’allenatore Leonardo secondo la classica, ma logora forma dell’ “è sempre colpa di un altro”. E adesso arriva pure la “manovra”, quella che un tempo i trombettieri mediasettici avrebbero sdegnatamente chiamato “la stangata”, quando a farla era la orrenda sinistra polpottiana. Che sia cominciato il risveglio dall’ incantesimo? Ricordare che la favola del grande vincente cominciò proprio dai trionfi pallonari. Sic transit gloria Milan.
E DUE!!
Mou, fermati li. Due sono abbastanza|
finalmente sabato gli abbiamo tolto sto coltello dalla gola: Leo, ora sei di nuovo un uomo libero! See you in Brasil (ah...vedi di non dimenticarti a milanello gli amichetti brasileri!)
Certo sarà un peccato non vedere più i tuoi consulti con gli 'amici della panchina' prima di ogni cambio, Nelson tra i pali, Ignazio lo strazio in attacco, Ambro stopper....ma me ne farò una ragione. Obrigado!
comunque la pensiamo, siamo tutti degli ingrati irriconoscenti, per quello che lui ci ha dato negli ultimi 25 anni...
ma se alla fine non gli è stata riconoscente persino la moglie, perché dovremmo stare zitti ed esserlo noi...??
e poi penso che in questi 25 anni qualcosina gli sia tornata indietro pure a lui, o no???
parole Sante Serturner. Fatico a capire se il signor B crede ancora a quallo che dice o per lui è una continua sfida a passare il limitr...
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