Cambiamenti. O forse no.

"Il mio ruolo? Penso a quello di un gestore, all'interno di un'azienda che ha la sua linea".
Queste le prime parole del neo allenatore del Milan, Leonardo.
Gestore? Tradotto, sarò lo yesman messo li dal Presidente.
Cominciamo male. A noi serviva un allenatore che ripartisse da zero, offrendo nuovi stimoli a tutti, con un nuovo modulo e una concezione del calcio, e magari del rapporto con la dirigenza, nettamente diversa da quell’imbuto autoreferenziale degli ultimi anni.
Invece la prima impressione è quella di un managerino pulito, che poca voglia aveva di fare l’allenatore, che risulta funzionale alla società che con la voce di zio Fester sta continuando a ripetere che siamo i più titolati al mondo.
Un cambiamento che temo non cambiera nulla, pur non avendo nulla di personale contro il Leonardo persona di cultura ed intelligenza finissima, che proverà a dare il suo massimo.
Spero di essere smentito dai fatti le mie sono impressioni da “Van deluso” che si aspettava nomi ben diversi – Spalletti, Gasperini o al limite Van Basten - e che prevede tempi futuri molto nuvolosi.


Ovviamente il mercato in uscita e in entrata, avrà molto peso in questo senso.
Rimane però l’idea della scelta di un allenatore che allenatore al momento non è e che è motivata da questioni che esulano totalmente dalla convinzione che fosse la soluzione migliore per tornare a vincere. E questo non mi piace.
Capitolo Kaka.


Il ragazzo - che ha dimostrato ancora una volta Domenica come da lui bisogna ripartire per un nuovo ciclo vincente in barba ai gufacci che fingono di trattarlo come un broccaccio qualsiasi in parabola discendente per giustificare la cessione- ha dichiarato ufficialmente che lui vuole restare, scaricando l’eventuale responsabilità sulla società. Bene.
Così sarà chiaro a tutti, spero, chi sarà il colpevole di un eventuale perdita che per noi sarebbe gravissima e porrebbe la pietra tombale sulle ambizioni rossonere dei prossimi anni.

Kaka non si vende – magari ne riparliamo tra due o tre anni quando toccherà la trentina - , piuttosto vediamo di “cedere” alle richieste per eventuali Seederoni, Pirli addormentati nel bosco, tagliando poi i rami secchi dall’ingaggio spropositato come i Didastrer, o il figliol prodigo. Magari evitando di cacciarci ancora nei guai con finiti come padron Toni il cui ingaggio operosissimo griderebbe allo scandalo, almeno per una società che vuole progettare un futuro e continua con stucchevoli ritornelli sui buchi di bilancio e sulle fiscalità penalizzanti.

Ah, dimenticavo. Siamo arrivati terzi, niente preliminari.
Mezza riga scialba per il finale di un campionato scialbo.

VAN