
La prova del nove non è stata passata. Come temevamo, come un po' previsto.
Inutile girarci intorno, conosciamo i nostri polli, no? Quindi tutti a Cagliari a camminare svogliati contro l'ultima in classifica perdendo un'occasione incredibile di rientrare definitivamente nella lotta scudetto e chiudere con una pietra tombale la crisi di inizio stagione. Invece no. I difetti sono i soliti in queste partite.
Mi domando solo cosa pesi di più sulla bilancia dello schifo visto ieri.
E più colpa dei giocatori che non trovano, poverini, le giuste motivazioni contro le piccole e dell'allenatore che non riesce a tenerli sulla corda preparando queste partite?
Oppure non è un problema di testa, di voglia, di palle ma solo la triste realtà di un gioco stantio e di uno schema monocorde che sempre contro le squadre chiuse e che corricchiano più di noi, non permette di trovare varianti alle magie di Kakà?
Io propendo per un micidiale mix di entrambe le cause, chiedendomi come possa essere motivato un Seedorf - ad esempio ma potremmo citarne cinque o sei - se non dalla certezza che è solo vincendo queste partite che puoi arrivare al traguardo finale dello scudetto. Mi chiedo anche perchè, sapendo dei problemi cronici con il nostro gioco lento fatto di possesso palla, non si siano presi sul mercato dei terzini giovani con la forza di correre e proporsi per 90 minuti. O se ci sono - Antonini - non li si mette in campo.Con loro un' altenativa al gioco per vie centrali si sarebbe potuta trovare.
Quindi, non trovando risposta a d entrambe le domande, confermo la teoria del mix di cause.
La colpa è di tutti, fighetti che si impermalosiscono con l'allenatore quando li rimprovarà, per primi.

1 commento:
haha.
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