lunedì 26 ottobre 2009

Novità?


Il calcio è una delle situazioni che meglio, o peggio, rappresentano, i sentimenti ondivaghi e frenetici del nostro tempo.

Vinci due partite, o fai una bella parata e tutti sono pronti a calare le braghe e dimenticarsi della realtà. Magari da dommani ne perderai altre due e torni all'inferno criticato oltre i tuoi demeriti.

Intendiamoci, la vittoria di ieri in rimonta sul Chievo ha offerto spunti finalmente positivi.

Le motivazioni, l'attaccamento del gruppo di giocatori all'allenatore, ad esempio, che dal canto suo sta cominciando a farsi capire e a far giocare la squadra secondo i propri intendimenti. Una buona tenacia e aggressività, una discreta condizione fisica e velocità, pur nei limiti di una squadra ovviamente composta da parecchi giocatori cotti.

Rimane il fatto che questo buon momento non può farci dimenticare ciò che siamo e nemmeno il fatto che probabilmente, nel tiramolla di questo mediocre campionato, noi ora viviamo un buon momento altri meno.

Noi stiamo dando il 100% dell'impegno e credo quasi il massimo del rendimento possibile sia fisico che tecnico. E nonostante ciò abbiamo vinto solo tre partite di fila non certo un filotto indimenticabile.

Ma questo quanto durerà? Cosa accadrà dopo i primi infortuni di alcuni uomini chiave come un grande Nesta su tutti?

Si tornerà con i piedi per terra ovviamente.

Questo non perchè chi vi scrive vuole dimostrare di aver ragione a tutti i costi criticando e criticando ancora. Ma perchè così sarà.

Del resto non avavamo detto in tempi non sospetti che questa rosa poteva valere dal terzo all'ottavo posto a seconda delle variabili del campionato, salvo precipitare negli inferi in caso di debacle dell'allenatore, come stava accadendo fino a nove giorni fa, 45° minuto con la Roma, non dimentichiamocelo?

Quindi nessuna esaltazione, siamo nei ranghi di una stagione che poteva anche essere preventivabile.

In tutti questi spunti positivi capite bene che la società non viene nominata. Non a caso. Diciamo che se il Milan oterrà qualcosa di buono in questa stagione sarà nonostante, e non grazie, a lor signori. Ma questa è storia vecchia e ovvia, come è storia vecchia che viene ripetuta ad oltranza dopo ogni vittoria senza che nessuno reagisca, la tiritera sui titoli, le reazioni scomposte alle poche domande decenti ed impertinenti, le frasi a caso sul mercato e su Dida - se fa ancora una parata gli rinnoveranno per altri dieci anni - e via di questo passo.

Noi conosciano i nostri polli, ma noi allo stesso tempo polli non siamo.

VAN

1 commento:

serturner ha detto...

quello che tu scrivi mi trova come ben sai d'accordo

tuttavia e ho quasi paura a dirlo, la partita di Verona soprattutto nel 2o tempo mi ha fatto vedere un milan che non vedevo da molto tempo, in particolare sul piano della presenza fisica in campo unita al gioco e al carattere

siccome sono le caratteristiche di una squadra vera, prima di definirci tali ne deve scorrere di acqua sotto i ponti... quindi attendiamo che i miraggi non svaniscono, sperando che la squadra trovi sempre più una sua dimensione e in questo sono prontissimo a rimangiarmi tutti i miei dubbi su Leonardo

non sulla società come hai già detto tu: spero anzi che il rumore di fondo della retorica dirigenziale su titoli coppe e cazzate simili, resti tale e la squadra non si faccia negativamente influenzare

spero di non sbagliarmi ma credo che la vittoria di Madrid contro Kakà abbia tolto a tutta la squadra il complesso che senza di lui si erano persi identità e fiducia nelle qualità di ognuno, un po' come quando si rimane soli dopo una lunga relazione e la prima nuova conoscenza ti fa ritrovare te stesso...

di una cosa invece sono convinto: il gruppo ha trovato il suo vero leader, che non è il giullare isterico di Gattuso ne gli addormentati in campo o altri senatori troppo coinvolti da troppo tempo nelle varie pratiche mafiose dello spogliatoio, bensì Sandro Nesta, uomo vero di poche e giuste parole, che in campo e fuori mi ricorda la sobria umanità di Franco Baresi