
Adesso è ufficiale. Non vedremo mai più Kaka calcalre il prato di San Siro con la nostra maglia.
Ne sono molto dispiaciuto, ma ancor di più mi intristiscono le vicende che a questo hanno portato.
Non voglio ripetere i miei pensieri sul presidente del Milan e la società tutta che sono arci noti. Di loro oggi non parlo.
Nel complesso però anche il ragazzo poteva uscirne meglio. Ho saputo che non ha nemmeno salutato i compagni nello spogliatoio, ha lasciato tutti con mezze frasi e da lontano e, dopo giorni di silenzio, si è diretto per spagnoleggianti vie.
Sarà legittimo tutto, ma io rimango un inguaribile romantico e considerando Kaka una persona seria ed intelligente - di altra pasta rispetto all'ucraino - mi sembra strano non si possa aggiungere altro.
Temo che anche questa vicenda alla fine si incasellerà mestamente nella lunghissima lista delle vicende del calcio moderno, fatto di persone piccole, mezze verità, frasi di comodo e poco altro.
Ecco io almeno questo poco altro speravo venisse fuori, La verità per una volta da entrambe le parti sarebbe giusto pretenderla.
Gli episodi di Gennaio pensavo avessero agito da divisorio tra l'ipocrisia generalizzata ed un rapporto con i tifosi un pochino diverso dal solito. Invece quattro mesi dopo la fuga è stata gestita in modo "troppo" ordinariamente calcistico.
E quindi, a mio avviso, malino.
Comunque a me Kaka mancherà moltissimo come giocatore e non posso che augurargli tutte le fortune possibili.
Sono convinto che saprà smentire i gufacci e vincere un altro pallone d'oro.
Noi invece siamo qui sempre più inguaiati, in crisi e senza progetto. Prorpio dei poveri diavoli.
VAN
13 commenti:
caro van, temo anzi sono sempre più sicuro che sia solo l'inizio del declino:
Gazzetta dello Sport-Pato: "Il mio futuro? Sentirò Ancelotti"
09.06.2009 09.05 di Stefano Maraviglia
Dopo l'addio ufficiale di Kaka, ci sono le dichiarazioni rilasciate in Brasile da Pato a La Gazzetta dello Sport a tenere in ansia i tifosi del Milan: "Berlusconi dice che resto? Piano, ancora non c'è niente di deciso. A fine giugno, dopo la Confederations Cup, incontrerò i dirigenti rossoneri e parleremo del mio futuro. Ma prima parlerò con Ancelotti. Lui è un uomo straordinario. E' merito di Ancelotti se sono riuscito ad emergere nel Milan e nel calcio italiano. Prima di decidere il mio futuro voglio parlare con lui. Perché non l'ho fatto a Firenze dopo l'ultima gara di campionato? Perché ero rimasto bloccato all'anti-doping. Ancelotti è felice al Chelsea ed è un onore essere stimato da un club come quello inglese, comunque, lo ripeto prima parlerò con Ancelotti, poi incontrerò i dirigenti del Milan. Il mio futuro sarà chiaro a fine giugno".
vendere kakà è stato un danno tecnico di per sè ma soprattutto ha reso il milan definitivamente una società di passaggio per qualunque giocatore
cari miei per uno che è diventato milanista a 10 anni nel 1963 perchè gli piaceva un sacco un certo Gianni Rivera e ha poi subito i "felicini riva" o i "colmbi & farina", questa ultima puntata della pochade beruschina non aggiunge e non toglie nulla.
e' destino del milan nella sua storia passare dalle stelle alle stalle e viceversa.
se si vede il suo percorso è così: fatto di alti e bassi (molto bassi).
per il momento siamo ancora in A. Poi si vedrà.
Ma permettetemi un certo disincanto...
il calcio è sempre stato per noi tifosi un modo per rappresentare i nostri sogni, le nostre speranze
una metafora, la più popolare, delle vicende emotive della vita di ognuno di noi: così io e credo anche voi, van e basten, lo abbiamo visceralmente vissuto fin da quando eravamo bambini
concetti come le bandiere di una squadra, le promesse di permanenza a vita, gli amori per le maglie appartengono ormai ad un altro mondo, un mondo che non è più il calcio moderno
ho molta nostalgia del calcio in cui tutto ciò esisteva e per questo motivo non nego che la cessione di kakà rimarrà a lungo una ferita difficilmente rimarginabile
tuttavia l'analisi dei fatti non può venire in secondo piano, anzi deve essere riportata al centro dei nostri ragionamenti: in un calcio come quello moderno in cui oggettivamente le cose accadono secondo parametri legati soprattutto ad enormi interessi economici, in malafede sono tutti coloro che continuano a farci credere che esistano ancora i valori di cui sopra
dico tutti e sottolineo tutti, compreso kakà stesso, il quale ha molto ma molto abusato nei confronti dei tifosi dei concetti di attaccamento alla maglia e di amore eterno a questa maglia
ricordate quell'intervista di emerson in cui diceva che era kakà che voleva assolutamente andare al real madrid? emerson poi è stato rapidamente epurato dalla società e credo che non fosse molto lontano dalla realtà
kakà ora è andato ed è tempo solo per la malinconia, ma iniziamo tutti ad aprire gli occhi (sognando gli arabi...)
io non glielo auguro proprio di vincere il pallone d'oro.
anzi spero faccia la fine di Sheva!
E che la società (se esiste ancora) si sbrighi a mettere in riga Pato
completamente d'accordo con te mauri!
senza augurare il male a nessuno, però non tiferò MAI per il real e neppure per kakà con quella maglia!
anzi, spero che il prgetto di florentino sia un flop, perchè nel calcio, oggi come 100 anni fa, servono i lodetti per far giocare i rivera...
Sul progetto real concordo con voi. Mi son sempre stati sulle palle e sono fondamentalmente degli sfigatoni che sperano con i soldi di ottenere ciò che non sanno ottenere con i programmi.
Ma su Kaka no. Io a Kaka auguro ogni bene e sono convinto che tornerà in cima al mondo.
Alcune uscite dei tifosi sul suo rendimento negli ultimi due anni - oggi con Mauri ne ho discusso fino allo sfinimento sembravamo i due vecchietti del Muppet - mi sembrano puri mascellonismi che non guardano la realtà di una squadra e una società allo sbando che nelle ultime due stagioni non sarebbe stata rivitalizzata nemmeno da Pele e Maradona insieme.
sulla visione tragica della decadenza di questa società concordo, ma una cosa non esclude l'altra e, lo ripeto, non tiferò MAI per il real nè per kakà con una maglia diversa dalla nostra
con questo non voglio cancellare assolutamente ciò che di buono ha fatto con noi kakà e la bontà della persona, pur con tutte le ombre evidenziate in questo ambiguo epilogo
Van,
cambierai presto opinione quando gli vedrai baciare la camiseta blanca
ha,ha e tu temo la cambierai su Pato viste le sbilenche dichiarazioni di oggi.
Povero Milan
...comunque augurare ogni bene ad un giocatore che ha significato moltissimo per il Milan, non vuol dire da parte mia tifare Real...ovviamente
concordo con mauri e la statistica potrebbe aiutare i ns. auspici: considerando che ultimamente chi se ne va dal milan da brocco ridiventa grande (vedi olivera, gila e gourcuff) e chi se ne va da campione diventa brocco (vedi sheva) auguro al ringo boy la fine dell'ukraino.
ho visto l'intervista fatta in brasile e quello che davvero mi infastidisce è che nessuno dei nostri 2 campioni-conigli abbia avuto il coraggio di dire che se ne andava per soldi: ma pensano davvero di far più bella figura raccontandoci palle?
speriamo che almeno pato ce lo dica in faccia!
Contenti voi a consolarvi così scaricando tutto sul giocatore. Io rimango dell'avviso del post.
Non mi è piaciuto come Kaka ha lasciato il Milan, si è uniformato alla mediocrità dei pulcinella che popolano il mondo del calcio, e non sono certo li a credere che sia volato a Madrid in lacrime, però che sia stato scaricato dalla società è ancora più evidente.
Inoltre proprio per questo e per la mancanza del progetto, bene fa ad andarsene in cerca di successi che può permettersi di cercare e che al Milan nei prossimi anni non avrebbe mai trovato.
Questo mi sembra un motivo che va oltre il solo denaro.
Chi ha agito, quella si, solo per denaro è la società.
La risposta arriverà comunque dalla campagna acquisti e io già sto tremando...
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