
Con il mercato rossonero che langue – attenzione però a Drobga e Pato – vi pongo una domanda che credo possa rappresentare spunto di discussione.
Fatte salve le logiche e giustificate pretese di ringiovanimento della rosa e di programmazione futura indispensabili per una squadra di vertice che voglia rimanere al vertice, non è che la scelta del Milan di puntare spesso su giocatori affermati – dico affermati non vecchi rimbambiti – non sia così sbagliata, almeno nell’ottica del successo immediato su palcoscenici internazionali ?
Mi spiego meglio. Ho acquisito la quasi certezza che puntare sui giovani sia cosa da centellinare e che debba essere ben orientata solo su quei pochi giovani che lasciano intravedere qualità da campioni e solo se hanno ancora costi da “giovani”. Se in Europa non sono tantissimi, in Italia, ad oggi, temo siano pochissimi. Questa mia sensazione ha trovato conferma guardando l’europeo under 21, dove i nostri ragazzi pompati dai media, hanno raccolto una magra figura in termini di gioco e dimostrato evidenti limiti in fatto di tasso tecnico e di personalità. Peccato che questi stessi ragazzi siano arrivati alla manifestazione dopo che molti di loro si sono messi in gran luce nel nostro campionato, anche come titolari fissi. Parliamo di Rosina, Montolivo, Pazzini, Aquilani, Rossi per concludere con i disastrosi difensori Motta, Andreolli o Raggi che sono stati bucati nelle prime due sfide peggio che uno scolapasta.
Fatte salve le logiche e giustificate pretese di ringiovanimento della rosa e di programmazione futura indispensabili per una squadra di vertice che voglia rimanere al vertice, non è che la scelta del Milan di puntare spesso su giocatori affermati – dico affermati non vecchi rimbambiti – non sia così sbagliata, almeno nell’ottica del successo immediato su palcoscenici internazionali ?
Mi spiego meglio. Ho acquisito la quasi certezza che puntare sui giovani sia cosa da centellinare e che debba essere ben orientata solo su quei pochi giovani che lasciano intravedere qualità da campioni e solo se hanno ancora costi da “giovani”. Se in Europa non sono tantissimi, in Italia, ad oggi, temo siano pochissimi. Questa mia sensazione ha trovato conferma guardando l’europeo under 21, dove i nostri ragazzi pompati dai media, hanno raccolto una magra figura in termini di gioco e dimostrato evidenti limiti in fatto di tasso tecnico e di personalità. Peccato che questi stessi ragazzi siano arrivati alla manifestazione dopo che molti di loro si sono messi in gran luce nel nostro campionato, anche come titolari fissi. Parliamo di Rosina, Montolivo, Pazzini, Aquilani, Rossi per concludere con i disastrosi difensori Motta, Andreolli o Raggi che sono stati bucati nelle prime due sfide peggio che uno scolapasta.
Gente che nelle squadre di provincia si mette in mostra e viene considerata un campione o quasi, si arena poi al primo confronto internazionale. Dimostrazione lampante che A) il nostro ultimo campionato è stato meno che mediocre e B) si diventa sul serio grandi giocatori solo quando si e competitivi sulla ribalta internazionale, giocando e vincendo partite che contano, non facendo un gol da metà campo dopo aver dribblato dieci difensori dell’Ascoli.
La faccio breve. Bisogna puntare su giovani talenti ancora da scoprire e poco conosciuti con un minimo di rischio ma dal costo relativamente basso.
Le operazioni Bonera e Gourcouff - su cui vale la pena insistere – sono esempi che vanno nella direzione giusta e chi sa mai ogni dieci anni ti fanno scoprire un kaka. Bisogna diffidare invece dai giovani già semi affermati che, pur avendo tutto da dimostrare, sono accompagnati da cartellini a due cifre e pretendono ingaggi milionari, tipo i nostri under 21. A quel punto e a quelle cifre, almeno per l’undici titolare, forse meglio puntare su un trentenne stile Zambrotta – è solo un esempio - che magari hanno solo due o tre anni nelle gambe ma che sicuramente so cosa potranno darmi in questi due o tre anni, piuttosto che sui Pasqual o i Raggi o i Rosina che sgambettano come tori fino a che sono coccolati ma che si perdono se escono dal giardino di casa loro. E diciamocelo, per vincere le Champions di giardini bisogna visitarne molti.
Insomma giovani si, ma diffidare dei campioncini troppo portati dalla stampa. Cercare quelli di cui non parla nessuno.
Insomma giovani si, ma diffidare dei campioncini troppo portati dalla stampa. Cercare quelli di cui non parla nessuno.
Van
7 commenti:
Zambrotta è più bollito del bollito di maiale che mangi nei mitici buffet di Trieste.
Per puntare sui giovani, basta avere dirigenti orientati verso di loro, osservatori capaci di scoprirli prima che siano nell'Under 21, giornalisti vicini alla squadra che non siano amici dei senatori ed un allenatore non vigliacco che abbia le palle per lanciarli in prima squadra ( e non farli marcire ad Empoli come Marzoratti ).
Purtroppo però non mi sembra Gourcuff un esempio felice ....
su Ancelotti ha avuto modo di cambiare un po' idea...comunque lui effettivamente i giovani non li sa lanciare, come quasi tutti i grandi allenatori. Capello ne è forse l'esempio più grande.
Gourcouff? Non mi è piaciuto per niente ma gli darei ancora fiducia, ad ogni modo l'operazione con lui andava nel senso giusto, poi è ovvio che se punti sui 20enni te ne va bene 1 ogni 5, proprio per questo bisogna prenderne qualcuno ogni stagione, ed integrarli un po' alla volta ma con decisione.
La questione a parer mio è più complessa.
Oggi sono molti i fattori che determinano le scelte di mercato in relazione all'età dei giocatori.
La norma fifa di prossima entrata in vigore (o forse già entrate in vigore?) che permettono ai giocatori di svincolarsi a parametro 0 prima della scadenza del contratto, soprattutto dopo i 28 anni, hanno cambiato radicalmente le prospettive.
Oggi un giocatore giovane messo sotto contratto, soprattutto se promettente, in pratica te lo devi "ricomprare" già a 2 anni dalla scadenza del contratto.
Il caso kakà è un esempio.
Quindi, per un club di primo livello europeo che deve competere per vincere subito, prendere un 23enne e fargli 5 anni di contratto o prendere un 30enne e fargliene 3, contabilmente è la stessa cosa.
Nella scelta a questo punto entrano altri fattori tra cui l'esperienza soprattutto internazionale, che fanno spesso preferire il 30enne.
Pensiamo ad alcune situazioni (tra l'altro vissute di persona) in cui la differenza di esperienza internazionale è stata LAMPANTE: la partita di gilardino a manchester e la partita di inzaghi ad atene.
Certamente investire sui giovani è cosa moralmente preferibile, ma la realtà del calcio moderno è questa.
Ho perso un po' di tempo facendo una statistica alla Tosatti. Ho preso 6 tra i più forti club europei e ho calcolato l'età media dell'11 ipotetico titolare (farlo di tutta la rosa era troppo lungo).
Milan 29, inter 26.5, real 29.1, chelsea 28.2, manchester 28.1 e barcellona 24.7.
Questai in linea di massima sono i club che tutti gli anni partono per vincere nel loro paese e in champions. Tolto il Barcellona (che grazie al trio d'attacco ha una età media molto bassa) le altre squadre ce l'hanno più o meno simile. Noi siamo la seconda più alta dietro al Real di Capello (segno evidente che anche il vincentissimo tecnico friulano dei giovani si fida poco).
Ha ragione serturner. lasciando da parte il discorso economico bisogna ammettere che i casi son due e non vale solo per il milan ma per tutti.
O i tifosi si mettono nell'ottica di non vincere per un po' e quindi di poter lasciare il tempo ai giovani buoni di crescere e il tempo alla società di provare e provare ogni anno con giovani nuovi, altrimenti se tutti gli anni si vuole lottare per campionato e coppa bisogna puntare su chi ti da' garanzie.
Facciamo degli esempi. Foste voi a scegliere per un terzion tra l'acquisto di zambrotta e quello di pasqual (promettente ma che non ha ancora dimostrato nulla) quale prendereste? Tra bianchi e e una punta forte sui 29/30 anni (henry, van nisterloy, drogba)? Io in entrambi i casi sceglierei quello stagionato ma di cui son sicuro del rendimento.
E' vero che così non si possono fare progetti a lungo termine, ma è evidente che i grandi club la pensano tutti così, no?
E' da tre anni che si parla di andreolli come di un grande promettente difensore. Però l'inter ogni anno acquista difensori nuovi e non da' spazio ad andreolli, perchè?
Si può fare come abbiamo fatto per gourcuff, se ne prende uno, lo si prova ma senza puntare eccessivamente su di lui per la stagione.
I giovani davvero forti ci mettono 90 minuti per conquistarsi fiducia. kaka all'esordio contro l'ancona aveva fatto i numeri e la partita dopo si era ripetuto, ancelotti non lo ha più tolto.
gattuso e ambrosini fin dai primi minuti con la maglia del milan hanno dimostrato determinazione e duttilità. i giovani che hanno bisogno di tempo tempo tempo vuol dire che così forti non lo sono e cmq le grandi squadre non glielo possono dare.
Episodio da sbellicarsi...uha,uha. Oggi ho incontrato tre polli tifosi del milan che stavano andando ad abbonarsi..uha,uha...e non ci sono nemmeno riuscuti..eh,eh.
E dell'arrivo di Cassano cosa mi dite ?
L'unico acquisto, visto che amministratore delegato ed allenatore si sono premurati di dirci che difesa e centrocampo vanno benissimo così.
La squadra ideale per Cassano è quella allestita dal carcere di Opera
qualche anno fà.
Lo vedo bene solo lì.
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